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La via Francigena

La via Francigena attraversava Collecchio, in epoca medioevale “Colliculum”, possesso dei vescovi di Parma. La pieve di San Prospero costruita nell’XI secolo e largamente ristrutturata nel 1200, conserva nell’abside centrale decorazioni in cotto e in pietra e, all’interno, gli originali capitelli con figure zoomorfe del XI-XIII secolo. Nella navata sinistra si conserva anche un bassorilievo in marmo bianco con il Battesimo di Cristo, opera di un maestro campionese del XII secolo. Da visitare anche la Villa Nevicati di epoca ottocentesca contornata dall’omonimo parco con piante secolari. Nei pressi di Collecchio, appena oltre l’abitato, imboccando sulla sinistra strada Conventino, verso Est si entra nel Parco dei Boschi di Carrega, antica riserva di caccia dei Farnese e dei Borbone, duchi di Parma, con interessanti edifici storici, numerosi laghi e importanti stazioni botaniche, oggi Parco Regionale attrezzato e aperto al pubblico per visite ed escursioni. Dai un’occhiata al sito prima di visitare il Museo per non perderti nessuna delle attrazioni della zona!

Da visitare

Intorno a Collecchio

Si estende su una superficie di 2600 ettari, allungandosi per circa 20 chilometri lungo il corso del fiume Taro nel tratto compreso tra Fornovo e Noceto. In questo tratto di fiume il paesaggio naturale è molto vario e ricco di flora e di specie rare e protette come le orchidee e il fiordaliso tirreno; il salice rosso e quello ripario, i salici cespugliosi, e i salici arborei come il salice bianco e quello da ceste.
Le zone più elevate sono ricoperte da boschi di pioppi, salici e ontani, e da arbusti come il corniolo, il nocciolo e il biancospino.
La fauna che popola il parco è decisamente sorprendente, a partire dagli uccelli, di cui sono presenti oltre 250 specie, quella ittica estremamente varia, nonché una grande varietà di mammiferi e roditori, come caprioli, cinghiali, volpi, tassi, lepri, donnole, puzzole, faine e nutrie, grossi roditori di origine sudamericana fuggiti dagli allevamenti italiani, che qui hanno trovato un habitat ideale.

Informazioni per i visitatori

PARCO FLUVIALE DEL TARO – Parco Regionale
Superficie: 3.122 ettari
Altezza: da 56 a 185 metri s.l.m.
Gestione: Consorzio fra enti pubblici costituito tra la Provincia di Parma e i Comuni di Collecchio, Fornovo di Taro, Medesano, Noceto e Parma.
Sede: Corte di Giarola – Strada Giarola 11 – 43044 Collecchio (PR) – I
Ingresso: Gratuito. Dall’alba al tramonto.
Per visite guidate al parco ci si può rivolgere al numero ++39-0521-802688.
Periodo migliore per la visita: tutto l’anno.
Accessibilità: Da Parma, SS 62 della Cisa in direzione Sud fino a Collecchio e Fornovo, 15 Km. da Parma; Linea Tep extraurbana Parma-Collecchio-Fornovo; Linea Tep urbana n. 6 a cadenza oraria.
L’ingresso segnalato del Parco è in località Giarola.
Accesso a piedi o a cavallo.

Istituito dalla Regione Emilia-Romagna nel 1982, il Parco si estende su una superficie di 1270 ettari di terreno.
Un tempo riserva di caccia dei Farnese e quindi dei Borbone, appartenne al patrimonio della Corte fino a Maria Luigia, che lo prediligeva nei periodi estivi. Passato al Demanio con l’Unità, nel 1881 veniva donato dai Savoia ai principi Carrega di Lucedio, che lo cedevano, progressivamente, e dopo alterne vicende, in buona parte alla Regione. Il terreno degrada in una serie di terrazzi fluviali, che, erosi da piccoli corsi d’acqua, hanno creato calanchi nella parte più alta. Il microclima fresco e umido ha favorito la crescita di una vegetazione spontanea composta soprattutto da querce e castagni, oltre che abeti e boschi di faggi.
Sono presenti anche essenze esotiche, come il cedro del Libano o d’Oltreoceano come gli abeti del Canada le sequoie del Nord America, fatti portare a Parma per volere di Maria Luigia d’Asburgo e dislocati nella parte centrale prossima alla residenza ducale.

Per la forte presenza di rivoli d’acqua e laghetti, la fauna si arricchisce di numerose specie di rettili e anfibi, oltre che una variegata presenza di uccelli, di cui si possono contare ben 65 specie. Da segnalare all’interno del Parco, il Centro di recupero per uccelli rapaci della Lipu.
Oltre gli uccelli, popolano il Parco mammiferi di piccola e grossa taglia come donnole, tassi, faine, scoiattoli, volpi, cinghiali e caprioli.
Al centro del parco sorge il Casino dei Boschi (oggi sede dell’Ente Parco), splendido edificio neoclassico realizzato su progetto dell’architetto francese Ennemond-Alexandre Petitot nel 1789 e successivamente ampliato per volere di Maria Luigia, che fece erigere anche la vicina Villa del Ferlaro tra il 1828 e il 1831 (oggi proprietà privata).

Informazioni per i visitatori

PARCO DEI BOSCHI DI CARREGA – Parco Regionale
Superficie: 1.270 ettari
Altezza: da 110 a 470 metri s.l.m.
Gestione: Consorzio fra enti pubblici costituito tra la Provincia di Parma e i Comuni di Collecchio, Sala Baganza, Fornovo di Taro, Felino e Parma.
Sede: Centro Parco, Strada Olma, 19 – Talignano – 43038 Sala Baganza (PR) – I
Tel. ++39-0521-833440
Fax. ++39-0521-836369
Ingresso: Gratuito. Dall’alba al tramonto.
Per visite guidate al parco ci si può rivolgere al numero ++39-0521-833440.
Periodo migliore per la visita: tutto l’anno.
Accessibilità: Da Parma, SS 62 della Cisa in direzione Sud-Ovest fino a Collecchio e da qui, per strada Conventino in direzione Sud, 15 Km. da Parma; Parcheggio gratuito ai limiti del Parco. Da Parma, SS 62 della Cisa in direzione Sud-Ovest fino a Stradella; SP per Sala Baganza in direzione Sud e da qui, per strada Casino dei Boschi in direzione Ovest, 15 Km. da Parma; Linea Tep extraurbana Parma-Sala Baganza; Linea Tep urbana n. 6 a cadenza oraria, percorso di avvicinamento a piedi (2 km).
Accesso a piedi o a cavallo.