Descrizione
Pressa automatica Braibanti per la produzione continua di pasta di semola di grano duro estrusa. L’ttrezzatura da pastificio unisce in un’unica macchina impastatrice, gramola e pressa. Gli ingegneri Mario (1896-1970) e Giuseppe Braibanti (1897-1966), figli di un importante pastaio parmigiano, avevano fondato nel 1928 a Milano uno studio per la progettazione di impianti per pastifici; nel 1933 riuscirono ad unire impastatrice e pressa in una unica macchina in grado di lavorare in modo continuo e la sperimentarono presso il pastificio di famiglia. L’innovazione fu rivoluzionaria e già negli anni Trenta del Novecento i Fratelli Braibanti produssero (prima a Parma e poi nelle officine di Rovereto) e vendettero centinaia di esemplari della loro macchina, progressivamente ingrandita e migliorata.
A Parma esiste ancora sulla facciata della Officina Meccanica Barbieri che produceva le prime presse, un grande mosaico che ne riproduce il modello.
Al Museo è esposto un prototipo della terza serie, databile al 1942, proveniente proprio dal Pastificio Braibanti di Parma e restaurato nel 2014 dai tecnici del Gruppo “Medaglie d’Oro” Barilla per l’esposizione museale.
Scheda pratica
Ambito:
Braibanti Mario (1896-1970) progettista; Braibanti Giuseppe (1897-1966) progettista; Barbieri Tomaso (1890-1944) Officina Meccanica Parma realizzatore
Data:
Sec. XX, 1942
Dimensioni:
Altezza cm 330, larghezza cm 175, profondità cm 265
Materiale:
Metallo verniciato
Numero:
175
Provenienza:
Barilla G. e R. F.lli SpA 2014 (comodato d'uso ASB I M PSMA 00031); provenienza: Parma, Archivio Storico Barilla. Da Pastificio Braibanti, Parma, 2004.
Note:
La pressa meccanica continua è un'invenzione dei fratelli Mario (1896-1970) e Giuseppe Braibanti (1897-1966) di Parma, che rivoluzionò la produzione della pasta. Essa, nei primi decenni del Novecento si era andata meccanizzando con il sistema impastatrice-gramola, pressa e trafila; la produzione tuttavia restava discontinua e occorreva molta manodopera per il passaggio dell’impasto da una macchina all’altra e per caricare il prodotto trafilato sull’essiccatoio. La rivoluzione si registrò nel 1933, quando furono eliminate le soste tra le operazioni di impasto, gramolazione e trafilazione con miglioramento anche della qualità e igiene del prodotto. La pressa in oggetto, di terza generazione, è databile al 1942 e proviene dal Pastificio Braibanti di Parma. Restaurata dai tecnici del gruppo “Medaglie d’Oro” Barilla nel 2013.