Descrizione
Impastatrice a molazza: un grande bacino circolare in legno di noce con mola verticale asimmetrica in marmo di Carrara, impiegata sia per impastare che per gramolare l’impasto. Estremamente rumorosa e pericolosa, era soprannominata dagli operai liguri “sciancabrasse”, cioè spezza braccia. È, con il torchio, il macchinario più antico, forse antecedente la metà dell’Ottocento e con ogni probabilità era usato in origine solo come gramola dopo una prima fase di impasto manuale.
Scheda pratica
Ambito:
Produzione ligure
Data:
Sec. XIX
Dimensioni:
Conca: ø cm 156, altezza 85. Macina in pietra: ø cm 110, spessore 23. Perno: altezza cm 215.
Materiale:
Metallo, legno, marmo
Numero:
165
Provenienza:
Barilla G. e R. F.lli SpA 2014 (comodato d'uso BAR I M PSMA 00008); provenienza: Chiavari, Pastificio Celle
Note:
Era in uso nel Pastificio di Chiavari (GE) databile, nella sua configurazione originaria, intorno alla metà dell’Ottocento e gestito per oltre un secolo dalla famiglia Celle. La macchina era impiegata sia per impastare, sia per gramolare l’impasto. Estremamente rumorosa e pericolosa, era soprannominata dagli operai liguri “sciancabrasse”, cioè spezza braccia. Con il torchio, è il macchinario più antico, forse antecedente la metà dell’Ottocento e con ogni probabilità era usata in origine solo come gramola dopo una prima fase di impasto manuale. Cessata l’attività negli anni Ottanta e smontato nel 1993, il pastificio è stato interamente restaurato dai tecnici del gruppo “Medaglie d’Oro” Barilla (ante 2014), compresa questa impastatrice rimontata filologicamente per l’esposizione museale inaugurata il 10 maggio 2014.