Descrizione
Insieme di 16 inserti trafilanti per la produzione di pasta lunga per estrusione. Sono attraversati da fori di forme e dimensioni tali da determinare vari tipi di pasta: la pressione esercitata dal torchio sull’impasto, costringe la pasta ad attraversare i fori della trafila e a prendere la forma definitiva.
Scheda pratica
Ambito:
Industria meccanica italiana
Data:
Sec. XX, seconda metà
Dimensioni:
Lunghezze varie: da cm 0,8 (maccheroncini) a cm 2,5 (mafaldine)
Materiale:
Bronzo, teflon
Numero:
236
Provenienza:
Barilla G. e R. F.lli SpA 2014 (comodato d'uso N.I.); provenienza: Parma, Archivio Storico Barilla.
Note:
Gli inserti trafilanti qui esposti sono esemplari di quelli in uso nel Pastificio Barilla di Parma. Il 1956 è l’anno in cui Barilla applica il teflon nelle trafile per la formatura della pasta: una pietra miliare nella evoluzione tecnologica del pastificio. Per almeno un paio d’anni la concorrenza non riesce a comprendere le origini della brillantezza e tenuta di cottura della pasta Barilla, dovute appunto all’impiego dell’innovativo materiale. Il teflon, materia plastica prodotta dalla Dupont, era stato applicato “per caso” in una trafila in Barilla scoprendo che risolveva un problema fondamentale: quello del colore della pasta. Infatti, trafilando i formati con il bronzo, il colore della pasta resta tra il grigio e il giallo sbiadito; utilizzando il teflon, invece, la pasta risulta liscia e lucida, e acquista una bella tonalità gialla ambrata. Le trafile qui esposte sono per: bavette, bavettine, bucatini, canalini, cappellini, fusilli bucati lunghi, maccheroncini, mafaldine, reginette, spaghetti, spaghetti alla chitarra, trifogli, tripolini, troccoli lucani, vermicelli, ziti.