Descrizione
Torchio meccanico verticale: realizzato interamente in metallo da una officina locale, era azionato da una grande ruota dentata che imprimeva il movimento alla vite senza fine. Una campanella a molla, tuttora esistente, avvertiva l’operatore quando il pistone era giunto a fine corsa. Dotata di un’unica campana, la pressa poteva essere riempita solo dopo il completo sollevamento della vite, con intervalli lunghi tra un carico e l’altro. Era dotata di una buona serie di trafile, esposte sulla parete a fianco e di un coltello tagliapasta manuale. Vicino alla bocca della campana era collocato un fornello per carbone ardente, il cui calore aveva lo scopo di favorire l’“incartamento”, cioè l’essiccazione superficiale della pasta appena formata. Una ventola, collocata sul lato posteriore, sospingeva l’aria riscaldata verso la pasta. Fa parte del nucleo più antico del pastificio ed è ancorato alle travi in legno di larice un tempo murate nel locale.