Di che pasta sei fatto?

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Di che pasta sei fatto?”. Si dice per definire il carattere di una persona.
Nella lingua italiana, a partire dal XIV secolo, si diffonde il modo di dire ‘essere di buona pasta’ per indicare una persona buona e amabile, l’esatto opposto delle persone ‘di pasta grossa’, rozze e meschine, come ci ricorda Giovanni Sercambi (1347-1424): “Spartosi la novella di ser Martino per la contrada, alcune donne et alquanti homini di buona pasta andavano a lui dicendo…”.
Mentre Giovanni Boccaccio (1313 ca. – 1375) nel Decamerone cita “Frate Puccio […] uomo idiota era di pasta grossa”.
Andrea Antonelli (1975-), livornese di nascita ma pisano d’adozione, inventore e gestore di uno stabilimento balneare, innamorato della pasta come tantissimi italiani, ha iniziato nel 2020 a costruire collage digitali usando le immagini di centinaia di formati di pasta. Da questa sia passione gastronomico-estetica è nata questa particolarissima galleria di personaggi, la cui storia personale si lega indissolubilmente a quella della pasta.