ACERBI Giovanni
Il quarantunenne Giovanni Acerbi figlio di Ercole (quest’ultimo non presente in famiglia), insieme alla moglie, la trentunenne Rosa, risiedeva in Strada Maestra nella parrocchia di San Giacomo. La coppia aveva due figli: Antonio e Maddalena, rispettivamente di 7 e 5 anni. L’attività svolta dal capofamiglia era quella di fornaro. La proprietà della casa nella quale risiedeva la famiglia Acerbi era dello Spedale degli Esposti.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 14.
ALINOVI Francesco
Nel 1765, la famiglia del fornaro Francesco Alinovi di anni 43, coniugato con la quarantacinquenne Giovanna coadiuvati dal figlio Antonio di 21 anni, anch’egli fornaio, svolgevano la loro attività in contrada Borgo Salame[1], (attuale Borgo Gian Francesco Zaccagni) presso la parrocchia cittadina di San Nicolò.
Completavano la famiglia, probabilmente, coadiuvando l’attività lavorativa dei famigliari: la figlia tredicenne Anna e la nonna paterna Margherita di 64 anni; mentre il secondogenito Giovanni di 14 anni aveva intrapreso l’attività di orefice, presumibilmente come garzone – apprendista[2]. Come si apprende dalla rilevazione del Censimento, l’abitazione e, presumibilmente l’attività lavorativa della famiglia erano presso la casa forno di Santa Elisabetta.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 7.
ALINOVI Prospero
La famiglia del fornaro da massaro Prospero Alinovi figlio di Giovanni risiede nella Strada Maestra, in un immobile di proprietà delle Madri di Sant’Antonio nella parrocchia di Santo Stefano. Ne fanno parte, oltre al quarantatreenne Prospero, la moglie Isabella, di 41 anni e la figlia Maddalena di 17.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 34.
ALLIANI Giuseppe
Nell’abitazione di proprietà di Antonia Bertogalli, in Borgo Parente, parrocchia di San Basilide, dimorava una famiglia, composta dal ventiseienne fornaro Giuseppe Alliani e dalla moglie Caterina di 23 anni.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 20.
ANSELMI Domenico
In Borgo Regale, parrocchia di San Quintino, nella casa di proprietà del vetraro Gigoli, risiedeva il fornaio Domenico Anselmi di 40 anni, insieme alla moglie trentenne Vittoria ed al giovane figlio Luigi di 7 anni.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 32.
BAJETTA Giuseppe
Il fornaro Giuseppe Bajetta di 56 anni, figlio di Lazzaro, e la moglie Maura di un anno più anziana, risiedevano in una casa di proprietà del marito in Borgo del Naviglio, nella parrocchia della Santissima Trinità.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 48.
BARBIERI Antonio
In una abitazione di Strada Maestra, nella parrocchia di Santa Cristina, di proprietà di Nicola Tonani, risiedeva il fornaro Antonio Barbieri di 51 anni, la moglie Maria di 44 anni, la figlia Lucia di 9 anni e la zia Leopolda Saccardi di 65 anni. Erano inoltre presenti tre servi: Domenico Ugolotti, Zualini Lorenzo e Domenico Varesi, rispettivamente di 27, 20 e 30 anni.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 80.
BARBIERI Domenico
In Bassa dei Magnani, parrocchia di San Pietro, il quarantottenne fornaro Domenico Barbieri risiedeva con la moglie Francesca, di due anni più giovane del marito; erano inoltre presenti, oltre alla madre ottantenne Giulia, i figli: Maria, Cristina, Caterina, Pietro e Luigia, rispettivamente di 18, 15, 11, 9 e 6 anni. Pietro era uno studente. Completava la famiglia un garzone trentenne: Giulio Pettenati. La casa e bottega erano di proprietà di Domenico.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 60.
BARBIERI Francesco
Il fornaro quarantacinquenne Francesco Barbieri era titolare di un forno in contrada Santa Lucia, parrocchia di San Paolo in una casa di proprietà della Compagnia di Santa Croce. Nella sua attività era coadiuvato dalla moglie Maria di 29 anni; i coniugi avevano una figlia: Maria di 7 anni. Erano presenti, inoltre, tre giovani garzoni rispettivamente il ventitreenne Giuseppe Piazza, il ventiduenne Giuseppe Mistretti, il ventenne Antonio Dalsole, e una serva, la trentacinquenne Giulia Stadiotti.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 56.
BASSI Giuseppe
In Strada Maestra, parrocchia di Santa Maria, nell’edificio comprendente casa e bottega di proprietà dello Spedale della Misericordia, erano residenti due fornari: Antonio Vecchi di 33 anni e Bassi Giuseppe di 66 anni.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 764.
BAZZONI Lazzaro
Il trentasettenne Lazzaro Bazzoni, figlio di Giovanni, residente in Contrada del Quartiere, parrocchia di San Basilide, era un fornaro da massaro. Nella casa di proprietà della Collegiata di San Giuseppe, oltre al fornaio Lazzaro, abitava la moglie Cristina, di 32 anni, e il figlioletto Lario di 5 anni.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 100.
BELLONI Giovanni
Giovanni Belloni, 44 anni esercitava la professione di fornaro. egli risiedeva, insieme alla moglie Camilla, sua coetanea, in una casa di proprietà di Ottavio Zileri in Borgo Parente, presso la parrocchia di San Basilide.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 104.
BERTINELLI Giovanni
Il fornaro Giovanni Bertinelli, aveva 43 anni ed era coetaneo della moglie Maria. I coniugi avevano una sola figlia, la sedicenne Maria; in famiglia era presente un garzone trentenne: Pio Varoli. I Bertinelli risiedevano in Piazzale Sant’Agostino, parrocchia di Santa Caterina. Proprietarie di casa e forno erano le Madri di Sant’Agostina.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 106.
BERTOZZI Prospero
Prospero Bertozzi di 42 anni, era un fornaro da massaro, risiedeva, insieme alla moglie Lucrezia, sua coetanea, e a due giovani figli; Maria e Giovanni, rispettivamente di 9 e 4 anni, in Borgo Carra, nella parrocchia di Ognissanti. Proprietario dell’abitazione era il dottor Giovanni Pellegrini.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 116.
BOCCHI Maria
In via Sant’Anna parrocchia della Cattedrale, risiedeva la fornara, Maria Bocchi di 66 anni, la quale abitava con il settantottenne Marco Bocchi, mentre il figlio quarantenne Antonio, svolgeva la professione di barbiere.
Erano presenti nel nucleo famigliare anche la figlia Francesca trentaduenne e il sacerdote Don Santo Panizza di 49 anni. presumibilmente pensionante.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I. 65.
BORELLA Giulio
Giulio Borella di 35 anni e sua moglie Santa, di un anno più vecchia del coniuge, risiedevano in Strada Maestra di San Francesco, parrocchia di Ognissanti. Giulio, come il figlio ventunenne, Domenico, svolgevano la professione di fornari. Risiedeva in famiglia anche il chierico Angelo Ferrari di 14 anni. La casa con forno dove svolgeva la sua attività Borella era di proprietà di Alessandro Bianchi.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 114.
BORELLA Michele
Il fornaro Carlo Fulgonio di Giovanni, 28 anni, insieme alla moglie Maria, di 24 anni, condividevano la residenza in Borgo delle Carra, parrocchia di Ognissanti, con il fornaro trentunenne, Michele Borella.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 319.
BOSI Giuseppe
L’attività di fornaro, svolta dal ventiseienne Giuseppe Bosi, sposato con Flavia di 23 anni, residenti in contrada Gazola 15, nella parrocchia della Santissima Trinità. La proprietà della casa dove risiedevano Giuseppe Bosi e sua moglie Flavia era della Confraternita della Pace.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 46.
BOSI Stefano
Il trentottenne Stefano Bosi, figlio di Agostino, di professione fornaro, insieme alla moglie Margarita di 22 anni, abitavano presso i portici del Bondani, nella parrocchia di Sant’Andrea, in una casa di proprietà di Giambattista Scardini di Brescello. Con i coniugi, risiedevano un certo numero di parenti: la cinquantottenne Anna, suocera di Stefano; la zia di 60 anni, Colomba Ferrari; Giovanni Pellegrini, sacerdote di 26 anni, forse fratello o parente della cugina dei Bosi: Maria Pellegrini di anni 18, convivente anch’essa in famiglia. Infine erano presenti due garzoni: il quarantottenne Pietro Bonati e Domenico Ricci, figlio di Martino, di 19 anni.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 124.
BRERZ Giuseppe
Nella casa di proprietà di Leopoldo Amadasi, in contrada Sant’Alessandro dell’omonima parrocchia, abitava il quarantacinquenne Giuseppe Brerz di professione fornaro e la sua famiglia, composta dalla moglie Maria di 39 anni, due figlie: Anna Maria di 14 anni e Margarita di 10, nonché due garzoni: Gino Gilli e Battista Gardani, entrambe trentenni. Ulteriori notizie sulla famiglia Brerz si potranno reperire, nella ricerca, ancora parzialmente inedita sui pastini presenti a Parma nel 1765.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 58.
BRON Spirito
Luigi Melley, quarantaseienne panettiere di Corte, risiede in Borgo dell’Ortaccio[3] nella parrrocchia di San Barnaba, in una pertinenza ducale con la propria numerosa famiglia: la moglie Anna, di 46 anni, i figli Luigi, di 21, Marianna di 11, Giovanni di 7, Margherita di 5 e le serve Maria Pietra di 38 e Domenica Rampini di 18 anni. Con lui lavorano altri quattro fornai: Giuseppe Giacobi di 26 anni, suo fratello Giovanni, di 24, Spirito Bron, di 26, Francesco Savani di 22.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 435.
BUE Domenico
Domenico Bue era un fornaro di 31 anni abitante in Strada del Popolo [il primo tratto dell’attuale via Dalmazia, che fiancheggiava la chiesa, non più esistente, della Beata Vergine del Popolo] nella parrocchia di San Giovanni, insieme alla moglie trentunenne Lucia ed al garzone di 23 anni Giovanni Basilio. Il proprietario dell’abitazione era la Confraternita delle Bajarde.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 78.
BUSANI Giuseppe
Il proprietario della abitazione nella quale viveva con la famiglia il fornaio Giuseppe Busani, figlio di Giuseppe, di 43 anni, era Michelangelo Francalanza. L’abitazione si trovava in contrada Calegarie[4] nella parrocchia di San Quintino. Oltre al fornaro, il nucleo famigliare era costituito dalla moglie Domenica, di 45 anni, dal figlio sedicenne, Natale che lavorava come falegname, egli, evidentemente non seguì, dal punto di vista lavorativo le orme paterne. Infine era presente la figlia Maria di 9 anni. Presso la famiglia Busani, in qualità di dozinanti, cioè pensionanti, furono rilevati: il sedicenne Andrea Zilioli, il diacono venticinquenne Santo Domenico Ugolotti e il tonsurato N. Francesco di 20 anni.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 138.
CANEVARI Domenico
In Borgo Guazzo, parrocchia della Santissima Trinità, presso l’abitazione di proprietà del Cap. Amadasi, risiedeva la famiglia del fornaro di 63 anni, Domenico Canevari; di due anni più giovane era la moglie Lucia. Stessa professione paterna era svolta dal figlio di 26 anni Giuseppe, sposato con la coetanea Dorotea, senza prole. Due garzoni completavano il nucleo famigliare: Isidoro Melegari e Boni Antonio, rispettivamente di 18 e 23 anni.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 172.
CARPANA Giuseppe
Nell’abitazione di proprietà della Collegiata di San Vitale, in contrada Callegarie[5], nella parrocchia di San Quintino, abitava il fornaro Giuseppe Carpana, figlio di Tomaso, quarantenne con la moglie Gisa, di 33 anni e la figlioletta Maria di 3.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 240.
CASTELLI Giovanni
Il fornaro quarantacinquenne Gio. Castelli e la moglie quarantenne Maria, insieme al nipote Donnino di 17 anni, abitavano in Strada Maestra, parrocchia di Ognissanti.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 217.
CAVALLI Prospero
Il fornaro Prospero Cavalli, di Bernardo di 57 anni, risiedeva in Borgo San Silvestro, nell’omonima parrocchia. La famiglia era costituita dalla moglie Marianna di 45 anni dal figlio venticinquenne, Domenico, anch’egli fornaro e dalla sua consorte Rosa, di un anno più giovane. La casa, di proprietà delle Madri di San Salvatore era detta “con forno”
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 238.
CHIARI Stefano
Il fornaro trentacinquenne Stefano Chiari con la moglie Margarita di tre anni più giovane di lui, i due figli Pietro ed Anna, rispettivamente di 10 e 12 anni risiedevano nella zona detta Il Ponte, nei pressi della Ghiara, nella parrocchia di San Domenico. Erano presenti nella scheda del censimento anche due garzoni: Pietro Boni di anni 21 e Strina Giacomo di 25.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 179.
CHIESA Luigi
Luigi Chiesa, di anni 45, svolgeva l’attività di fornaro in Borgo del Naviglio, nella parrocchia di San Nicolò. Nella stessa abitazione abitavano altri due fornari: Grappi Giuseppe e Crovi Gio. Batta, rispettivamente di 42 e 47 anni. Non era presente alcun famigliare e nessun garzone.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 167.
COSTA Giuseppe
Il trentaquattrenne Giuseppe Costa di Giovanni di 34 anni, di professione fornaro, insieme alla moglie Domenica di due anni più anziana abitavano, con il figlio Antonio di 5 anni, in Strada Maestra, nella parrocchia di Santa Caterina.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 214.
COTTI Antonio
Il fornaro, Antonio Cotti di 41 anni e la moglie Maria di 37, abitavano in Borgo Taschieri[6], nella parrocchia di Santa Maria in una casa di proprietà della Confraternita delle Grazie.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 204.
CROCI Maria
Nella casa con forno del Signor Carlo Biacca in Borgo Polidoro, parrocchia di Sant’Andrea, abitava la fornara Maria Croci, vedova, dell’età di 33 anni con le figlie Anna di 17, Geltrude di 13, Antonia di 11, Luigia di 9 e Marianna di 7. Oltre a Maria Croci, facevano parte del nucleo famigliare altri tre fornari: Prospero Mantelli di Giuseppe, Giuseppe Piovani di Giovanni e Prospero Travuzzi, rispettivamente di 45, 20 e 18 anni.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 224.
CROVI Giovanni Battista
Luigi Chiesa, di anni 45, svolgeva l’attività di fornaro in Borgo del Naviglio, nella parrocchia di San Nicolò. Nella stessa abitazione abitavano altri due fornari: Giuseppe Grappi e Giovanni Battista Crovi, rispettivamente di 42 e 47 anni. Non era presente alcun famigliare e nessun garzone.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 167.
DAL BUE Tommaso
Il fornaro Tomaso Dal Bue figlio di Francesco di anni 36 e sua moglie Angela, sua coetanea, insieme ai figli Gaetana e Francesco di 8 e 5 anni, abitavano in Strada Maestra, nella parrocchia di San Sepolcro.
In famiglia era presente anche il garzone ventottenne Giovanni Ghidini di Giuseppe.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 280.
DALLASTA Andrea
In Strada Nuova, nella casa di Antonio Landi, nella parrocchia di San Michele, viveva la famiglia del fornaro Andrea Dallasta, di 27 anni, composta da lui e da sua moglie Orsola di 23 anni.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 332.
DALLI Prospero
Prospero Dalli di Lazzaro, di anni 58, di professione fornaro, abitava con la moglie sessantasettenne Sabina ed il figlio Costantino di 21 anni, di professione musico in Contrada San Quintino nell’omonima parrocchia.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 279.
DODI Giuseppe
Nella casa di proprietà con forno, posta in Strada dei Genovesi, parrocchia di Sant’Andrea, il cinquantaduenne Giuseppe Dodi, abitava con la moglie Anna, di due anni più giovane, e il figlio Antonio di 9 anni. In famiglia risultavano presenti anche la serva trentaduenne, Maria Cenci e i garzoni Martino Costoncelli, Felice Scaramuzza e Pietro Bosi, rispettivamente di 30 anni il primo e 25 gli ultimi due.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 278.
FELISA Pellegrino
Nella abitazione, con bottega annessa, di proprietà del Dottor Tomasini, in Strada Maestra, nella parrocchia di San Sepolcro, abitava la famiglia del fornaro Pellegrino Felisa, di 30 anni, con la moglie Marianna diciottenne. Erano inoltre presenti altri due fornari: Filippo Fulgoni di 30 anni e Prospero Ghirardoni di 35.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 304.
FERAGù Stefano
Un fornaro era presente nella famiglia del “manuante” Franco Feragù di 60 anni e della moglie quarantacinquenne Maria. Si trattava del figlio più vecchio, Stefano, di 24 anni. L’altro figlio, Antonio, di 21 anni, esercitava la professione di cordaro, mentre i fratelli Prospero ed Antonino avevano rispettivamente 7 e 5 anni. La famiglia Feragù abitava in Borgo Bertano, parrocchia di Santa Maria in una casa di proprietà dei fratelli Amati di San Pancrazio.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 308.
FIETTA Pietro
Il quarantottenne Pietro Fietta, in Strada Maestra, parrocchia di Santa Caterina, svolgeva nel 1765 la professione di fornaro, oltre alla moglie, Angelica, di un anno più giovane di lui, erano presenti due figlie: Veronica ed Anna, rispettivamente di 16 e 14 anni. Completava il nucleo famigliare un garzone di 24 anni: Domenico Grassi.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 315.
FLISA Santo
In Strada Maestra, nella parrocchia di Ognissanti, risiedeva insieme alla moglie Domenica di 24 anni, Santo Flisa, di dieci anni più anziano della moglie, di professione fornaio.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 318.
FRATI Giuseppe
Giuseppe Frati di Cristoforo, 40 anni, con la moglie Lucia, di dieci anni più giovane, insieme a due figli: Domenico di 6 anni e Anna Maria di 3, risiedevano in Borgo San Silvestro nell’omonima parrocchia. Giuseppe svolgeva la professione di fornaro.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 327.
FULGONIO Carlo
Il fornaro Carlo Fulgonio di Giovanni, 28 anni, insieme alla moglie Maria, di 24 anni, condividevano la residenza in Borgo delle Carra[7], parrocchia di Ognissanti, con il fornaro trentunenne, Michele Borella.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 319.
FULGONI Filippo
Nella abitazione, con bottega annessa, di proprietà del Dottor Tomasini, in Strada Maestra, nella parrocchia di San Sepolcro, abitava la famiglia del fornaro Pellegrino Felisa, di 30 anni, con la moglie Marianna diciottenne. Erano inoltre presenti altri due fornari: Filippo Fulgoni di 30 anni e Prospero Ghirardoni di 35.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 304.
FULGONI Giuseppe
Il fornaro Giuseppe Fulgoni, sessantacinquenne, coniugato con Domenica, di dieci anni più giovane, e la figlia Maria di 17 anni, abitavano da San Lorenzo, parrocchia di San Silvestro nella casa del Marchese Orazio Tarasconi.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 327.
GHERARDI Gherardo
Gherardo Gherardi, ventottenne fornaro, sua moglie, la ventiduenne Anna Maria, due figli: Margarita e Benedetto, rispettivamente di 18 e 16 anni e la di lui madre Antonia di 53 anni, abitavano in Borgo Imenei[8] nella parrocchia di San Basilide.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 367.
GHIRARDONI Prospero
Nella abitazione, con bottega annessa, di proprietà del Dottor Tomasini, in Strada Maestra, nella parrocchia di San Sepolcro, abitava la famiglia del fornaro Pellegrino Felisa, di 30 anni, con la moglie Marianna diciottenne. Erano inoltre presenti altri due fornari: Filippo Fulgoni di 30 anni e Prospero Ghirardoni di 35.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 304.
GIACOBI Giuseppe e Giovanni
Luigi Melley, quarantaseienne panettiere di Corte, risiede in Borgo dell’Ortaccio[9] in parrocchia di San Barnaba, in una pertinenza ducale con la propria numerosa famiglia: la moglie Anna, di 46 anni, i figli Luigi, di 21, Marianna di 11, Giovanni di 7, Margherita di 5 e le serve Maria Pietra di 38 e Domenica Rampini di 18 anni. Con lui lavorano altri quattro fornai: Giuseppe Giacobi di 26 anni, suo fratello Giovanni, di 24, Spirito Bron, di 26, Francesco Savani di 22.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 435.
GOLFI Lorenzo
Il fornaro Lorenzo Golfi di 30 anni e la moglie Antonia di 27, senza figli, vivevano in Borgo Felino nella casa del Dott. Domenico Mondelli posta nella parrocchia di San Quintino.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 376.
GRAPPI Giuseppe
Luigi Chiesa, di anni 45, svolgeva l’attività di fornaro in Borgo del Naviglio, nella parrocchia di San Nicolò. Nella stessa abitazione abitavano altri due fornari: Giuseppe Grappi e Giovanni Battista Crovi, rispettivamente di 42 e 47 anni. Non era presente alcun famigliare e nessun garzone.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 167.
GUARNIERI Ottavio
Ottavio Guarnieri figlio di Domenico, 52 anni, fornaro da massaro, vive con la moglie Giovanna, di 50, i figli Giuseppe di 20, pure fornaio, Maria di 10 e la cognata Maria di 56 in Borgo Regale, nella parrocchia di San Quintino, in una casa di proprietà dei Padre Eremitani.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 384.
LANATI Lazzaro
Presso Strada Maestra, nella parrocchia di San Gervaso, nella casa con bottega, di proprietà della contessa Pellegrini, risiedeva il fornaro quarantasettenne Domenico Palliari, con la moglie Maria di 42 anni e i figli: Anna, Alessandro, Rosa e Margarita, rispettivamente di 15, 10, 8 e 6 anni. La serva cinquantenne si chiamava Catterina Pissarotti. Erano presenti nel nucleo famigliare altri due fornari: Lazzaro Lanati di 80 anni e il ventiduenne Franco Menocci.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 573.
LOMBARDI Pietro
Il fornaro Pietro Lombardi di 34 anni viveva con la moglie Anna di 27, presso il Duomo, parrocchia di Sant’Anna.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 402.
MADONI Giovanni
Il fornaro quarantenne Giovanni Madoni figlio di Domenico, risiedeva con la moglie trentunenne Angela, la figlia Luigia di 11 e il figlio Giuseppe di 6, nella casa posta in Borgo Santa Caterina dell’omonima parrocchia, di proprietà della Rettoria di San Barnaba.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 482.
MAJNI Biagio
Nell’abitazione posta in Borgo Santa Caterina nella parrocchia di San Gervaso (oggi Santissima Annunziata, in via D’Azeglio) abitavano il fornaro Biagio Majni figlio di Prospero, di 24 anni, con la moglie ventenne Vittoria, senza figli.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 469.
MAJNI Giovanni
Il fornaro Giovanni Majni, di 47 anni, sua moglie Maria di 44, la figlia Maria di 6 anni, nonché la sessantenne Catterina Manfredini, abitavano in Borgo delle Grazie, parrocchia dei Santi Gervaso e Protaso (oggi Santissima Annunziata, in via D’Azeglio).
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 461.
MALMASSARI Domenico
Carlo Vecchi era il proprietario della casa posta in Borgo San Silvestro dell’omonima parrocchia, ove risiedeva il fornaro Malmassari Domenico di Francesco di 51 anni, la moglie Isabella di 37 ed i figli: Francesco, Antonia, Rosa, rispettivamente di 17, 15, 10 anni.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 491.
MANTELLI Pietro
Nella casa con forno del Signor Carlo Biacca in Borgo Polidoro, parrocchia di Sant’Andrea, abitava la fornara Maria Croci, vedova, dell’età di 33 anni con le figlie Anna di 17, Geltrude di 13, Antonia di 11, Luigia di 9 e Marianna di 7. Oltre a Maria Croci, facevano parte del nucleo famigliare altri tre fornari: Pietro Mantelli di Giuseppe, Giuseppe Piovani di Giovanni e Prospero Travuzzi, rispettivamente di 45, 20 e 18 anni.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 224.
MANZANI Giuseppe
Il quarantanovenne, fornaro Giuseppe Manzani figlio di Matteo, con la moglie Camilla di 44 anni risiedevano in Vicolo della Zucca[10], nella parrocchia di San Silvestro, nella casa di proprietà della moglie, assieme alla figlia Teresa, di 21 anni, Maria, di 9 e Anna Maria di 3.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 494.
MAZZA Giuseppe
In Borgo Parente in una casa con forno di proprietà delle Madri di San Basilide, risiedeva il fornaro Giuseppe Mazza di 60 anni, la moglie Gertrude di 61, il figlio, pure fornaro ventisettenne Giacomo, con la moglie trentenne, Orsola.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 470.
MAZZINI Giovanni
Nella casa di proprietà di Giovanni Felisa, in Vicolo Imenei[11], nella parrocchia di San Basilide, abitava il fornaro venticinquenne Giovanni Mazzini di Pietro con la moglie Giovanna di 24 anni.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 471.
MELLEY Luigi
Luigi Melley, quarantaseienne panettiere di Corte, risiede in Borgo dell’Ortaccio[12] in parrocchia di San Barnaba, in una pertinenza ducale con la propria numerosa famiglia: la moglie Anna, di 46 anni, i figli Luigi, di 21, Marianna di 11, Giovanni di 7, Margherita di 5 e le serve Maria Pietra di 38 e Domenica Rampini di 18 anni. Con lui lavorano altri quattro fornai: Giuseppe Giacobi di 26 anni, suo fratello Giovanni, di 24, Spirito Bron, di 26, Francesco Savani di 22.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 435.
MENOCCI Franco
Presso Strada Maestra, nella parrocchia di San Gervaso, nella casa con bottega, di proprietà della contessa Pellegrini, risiedeva il fornaro quarantasettenne Domenico Palliari, con la moglie Maria di 42 anni e i figli: Anna, Alessandro, Rosa e Margarita, rispettivamente di 15, 10, 8 e 6 anni. La serva cinquantenne si chiamava Catterina Pissarotti. Erano presenti nel nucleo famigliare altri due fornari: Lazzaro Lanati di 80 anni e il ventiduenne Franco Menocci.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 573.
MONICA Giovanni
In Strada Sant’Uldarico si trova la casa con forno, di proprietà delle Monache di quella chiesa, affittata da Lucia Monica, vedova di Giacomo Monica, di 50 anni, con cui vivono anche i figli Antonio, di 22 anni, chierico, Giuseppe, di 18 anni, lardarolo e il piccolo Gaetano, di 7, oltre a Giovanni, quarantenne, figlio di primo letto del marito, fornaro come il padre.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 487.
MONICA Giuseppe
Giuseppe Monica, fornaro di 49 anni, sua moglie Santa, più giovane di dieci anni, i due figli Domenico e Gaetano, rispettivamente di dieci e sei anni, vivevano in borgo Gazzola, nella parrocchia della Santissima Trinità.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 429.
MORINI Giovanni
In Borgo Callegarie[13], parrocchia di San Silvestro, nella casa di proprietà di Padri del Carmine, abitava il fornaro Giovanni Morini di 63 anni, la moglie Giulia di 31, la figlia Maria di 17 (quindi la moglie di Morini, o era una seconda moglie, oppure partorì molto giovane), era presente anche la cognata Giovanna di 76 anni.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 494.
MUSSI Angelo
Il fornaro Angelo Mussi di 47 ani e la moglie Antonia coetanea abitavano in borgo Valorio, nella parrocchia di San Sepolcro, con la figlia Marianna, di 18 anni e il figlio Luigi di 13.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 450.
PALLIARI Domenico
Presso Strada Maestra, nella parrocchia di San Gervaso, nella casa con bottega, di proprietà della contessa Pellegrini, risiedeva il fornaro quarantasettenne Domenico Palliari, con la moglie Maria di 42 anni e i figli: Anna, Alessandro, Rosa e Margarita, rispettivamente di 15, 10, 8 e 6 anni. La serva cinquantenne si chiamava Catterina Pissarotti. Erano presenti nel nucleo famigliare altri due fornari: Lazzaro Lanati di 80 anni e il ventiduenne Franco Menocci.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 573.
PANBIANCHI Bernardo
Ermenegildo Tartaglioni era proprietario della casa posta in Borgo Gazzola, parrocchia della Santissima Trinità, abitata dal trentenne Bernardo Panbianchi e da Barbara, la moglie venticinquenne. Con loro viveva anche il sessantenne padre di lei Pietro Sani.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 682.
PASTORI Giovanni
In Borgo del Naviglio, parrocchia della Santissima Trinità, in un immobile di proprietà di Emerenziana Marsilij, presso l’abitazione di Giuseppe Pasetti, appaltatore e della moglie Agata che vivono con il figlio Andrea di 3 anni, risiedono anche il fornaro Giovanni Pastori, di 55 anni, con la moglie Ortensia di 44 anni.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 545.
PELLEGRINI Giovanni
La Confraternita delle Grazie, era proprietaria dell’abitazione sita in Borgo Farnese, parrocchia di San Gervaso, nella quale abitava il fornaro Giovanni Pellegrini di 36 anni, la moglie Maria, di 37, ed i figli: Anna, Carlo ed Antonio, rispettivamente dell’età di: 11, 9, 7 anni.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 570.
PIAZZA Franco
La casa con bottega di proprietà di Franco Piazza, presso Strada Maestra, parrocchia di San Gervaso (oggi SS. Annunziata), nel 1765, al tempo del Censimento voluto da Du Tillot, era abitata da Francesco Piazza di Antonio, trentaquattro anni, di professione fornaro, con la moglie di 26 anni, due figli: Antonio e Giuseppe, rispettivamente di cinque e tre anni. In famiglia era presente anche la sorella del capofamiglia, Anna, di 38 anni, una serva di 50 anni, di cui non si riportava il nome e Giulio Zucconi di 26 anni, garzone.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 574.
PIGORINI Angelo
Nell’abitazione di proprietà del dottor Giovanni Simonetti, posta in Borgo Torto, parrocchia di San Sepolcro, risiedeva il fornaro venticinquenne Angelo Pigorini e sua moglie Maddalena, di un anno più giovane di lui.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 561.
PIGORINI Giuseppe
Nella casa di proprietà di Alessandro Bianchi, nel corso del 1865, in Strada dei Genovesi[14], nella parrocchia di Sant’Andrea, abitava, il fornaro trentaduenne, Giuseppe Pigorini, figlio di Prospero, con la moglie Luigia di 22 anni ed il figlioletto Antonio di tre anni. Erano presenti nel nucleo famigliare anche: Giovanni Marenghi di 23 anni e Giacomo Musi, garzone ventottenne.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 595.
PIOVANI Giuseppe
Nella casa con forno del Signor Carlo Biacca in Borgo Polidoro, parrocchia di Sant’Andrea, abitava la fornara Maria Croci, vedova, dell’età di 33 anni con le figlie Anna di 17, Geltrude di 13, Antonia di 11, Luigia di 9 e Marianna di 7. Oltre a Maria Croci, facevano parte del nucleo famigliare altri tre fornari: Pietro Mantelli di Giuseppe, Giuseppe Piovani di Giovanni e Prospero Travuzzi, rispettivamente di 45, 20 e 18 anni.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 224.
RAVANETTI Giuseppe
In Borgo della Posta, nella parrocchia di Santa Maria Maddalena, in una abitazione di proprietà dell’arciprete di Gainago, D. Ignazio Sbravati, risiedeva il fornaro Giuseppe Ravanetti, figlio di Marco, di 47 anni, insieme alla moglie Caterina di 48 anni ed alla figlia diciassettenne, Maria.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 672.
SALDINA Paolo
Un edificio con forno annesso, di proprietà delle Madri di Santa Chiara, posto in Piazzale Sant’Apollonia, nel 1765, era la residenza del fornaro quarantatreenne, Paolo Saldina figlio di Pietro e della sua famiglia composta dalla moglie Margarita, di 45 anni e dalla figlia quattordicenne, Maria. Erano presenti in famiglia due garzoni: Angelo Solini di Giuseppe, di 33 anni e il ventunenne Giuseppe Sgavetta di Stefano, infine la sessantatreenne Rosa madre di Margarita.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 720.
SASSI Battista
In Piazza della Steccata, parrocchia di San Pietro, nella casa di proprietà di Bortolomeo Barbieri, risiedeva il trentasettenne fornaro Battista Sassi, insieme alla moglie Teresa, sua coetanea, e ad Antonia, la loro figlia undicenne.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 686.
SASSI Simone
Nella parrocchia di San Bartolomeo, dalla Giara, nella casa di proprietà della signora Laura Pettenati, risiedeva il fornaro cinquantenne Simone Sassi, sua moglie Giulia, 40 anni, tre figli: Elisabetta, Maria e Domenico, rispettivamente di 6,4 e 3 anni. Completavano il nucleo famigliare due garzoni: Francesco Nicolini di 50 anni e Andrea Ugolini, più giovane di dieci anni, rispetto al collega. Infine era presente una serva: Rosa Orlandi di 25 anni.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 688.
SAVANI Francesco
Luigi Melley, quarantaseienne panettiere di Corte, risiede in Borgo dell’Ortaccio[15] in parrocchia di San Barnaba, in una pertinenza ducale con la propria numerosa famiglia: la moglie Anna, di 46 anni, i figli Luigi, di 21, Marianna di 11, Giovanni di 7, Margherita di 5 e le serve Maria Pietra di 38 e Domenica Rampini di 18 anni. Con lui lavorano altri quattro fornai: Giuseppe Giacobi di 26 anni, suo fratello Giovanni, di 24, Spirito Bron, di 26, Francesco Savani di 22.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 435.
SEIDENARI Cristoforo
In Strada del Quartiere, nella parrocchia di San Gervaso (oggi Santissima Annunziata), era residente, presso una casa di proprietà di Giovanni They, il fornaro Crisoforo Seidenari di 27 anni, figlio di Giuseppe, insieme alla moglie ventitreenne Anna.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 710.
SIDOLI Giuseppe
Il Conte di Castellina era proprietario di una abitazione posta in Borgo San Barnaba, nell’omonima parrocchia, dove viveva il fornaro cinquantacinquenne Giuseppe Sidoli e la sua famiglia, composta dalla moglie Ottavia di 41 anni, dai figli Luigi (studente), Antonia, le gemelle Maria e Anna, Vincenzo, rispettivamente di 12, 11, 10, 6, 6 e 3 anni. Era presente anche una serva diciassettenne: Domenica Castagnini, il pastinaro venticinquenne Domenico Dataro e il sacerdote don Francesco Garzoni di anni 28.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 684.
SOLARI Antonio
Nella casa di proprietà di Antonio Solari posta in borgo della Trinità, nell’omonima parrocchia, oltre al proprietario quarantenne fornaro, vi abitava la moglie ventinovenne Margarita, il figlio Biagio di 10 anni e la figlia Maria, di quattro.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 683
SOLINI Andrea
I coniugi Solini, entrambi di 40 anni, vivevano nella parrocchia di San Benedetto nell’omonimo Piazzale. Andrea Solini, marito di Lucia svolgeva l’attività di fornaro. La casa era di proprietà della Santissima Trinità.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 690.
SONCINI Giovanni e Giuseppe
Nella parrocchia di San Giovanni, in Borgo dell’Aquila, nella casa di proprietà dei Padri di San Giovanni, risiedeva il fornaro settantenne Giovanni Soncini, con la moglie Paola di 58 anni, il figlio Alberto di 28 anni, anche lui fornaro, ammogliato con la ventiseienne Lucia. Completava la famiglia, il secondo figlio di Giovanni, ventunenne Giuseppe, anch’egli fornaro.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 693.
STOCCHI Antonio
Due vedove attempate: Anna Stocchi e Caterina Macagna, rispettivamente di 70 e 60 anni, insieme al ventiquattrenne Antonio, (probabilmente figlio della Stocchi), di professione fornaro ed alla moglie Eugenia di 26 anni, risiedevano in una casa di proprietà della Madri delle Grazie, in Borgo Cesarini[16], nella parrocchia di San Quintino.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 722.
TERZI Lazzaro
La Confraternita delle Grazie era proprietaria dell’abitazione in Strada Maestra e Borgo Taschieri, nella parrocchia di Santa Maria, dove risiedeva il trentaduenne fornaro Lazzaro Terzi di Giuseppe e la moglie Maria più anziana di due anni.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 736.
TOMASINI Marco
Nella casa di proprietà di Marco Tomasini di professione fornaro, posta in Borgo San Bartolomeo, nell’omonima parrocchia, oltre al capofamiglia di anni 45, erano presenti la moglie Maria, di 41 anni, e i sei figli, dei quali il primogenito Santo di 17 anni, svolgeva l’attività di fornaro come il padre. Gli altri figli erano Giulia, Rosa, Lucia, Paolo, Gaetano, rispettivamente di 14, 11, 9, 6, 4 anni. Nel nucleo famigliare erano presenti anche tre lavoranti: Giuseppe Isola di 24 anni, Domenico Vernazza di 20 ed un anziano settantenne: Giuseppe Franza.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 725.
TRAVUZZI Prospero
Nella casa con forno del Signor Carlo Biacca in Borgo Polidoro, parrocchia di Sant’Andrea, abitava la fornara Maria Croci, vedova, dell’età di 33 anni con le figlie Anna di 17, Geltrude di 13, Antonia di 11, Luigia di 9 e Marianna di 7. Oltre a Maria Croci, facevano parte del nucleo famigliare altri tre fornari: Pietro Mantelli di Giuseppe, Giuseppe Piovani di Giovanni e Prospero Travuzzi, rispettivamente di 45, 20 e 18 anni.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 224.
UBALDI Battista
Nel 1765 l sessantenne fornaro Battista Ubaldi risiedeva nella casa di proprietà di Maria Dirio, in Borgo Strinato[17] nella parrocchia di San Barnaba. Maddalena Barbieri, serva, di 55 anni e Giacomo Arduini garzone-fornaro, coadiuvavano l’Ugolotti nelle varie incombenze lavorative.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 755.
UGOLINI Giovanni
Il fornaro Giovanni Ugolini, di 57 ani, risiede con la moglie, Domenica, di un anno più anziana, nella propria casa in Piazzale Sant’Agostino nella parrocchia di Santa Caterina, in Oltretorrente. Nella stessa casa vive anche il trentaduenne Domenico Burlazzi, di professione brentatore.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 767.
UGOLOTTI Antonio
In Borgo Guazzo, nella parrocchia di San Barnaba, nella casa di proprietà degli eredi Cavalli, risiedeva il sessantaseienne fornaro Antonio Ugolotti, la moglie, di 43 anni, Rosa ed il figlio Piero di 8 anni. Antonio Ugolotti, o era vedovo e si era risposato, oppure, rimase senza figli fino a quasi sessant’anni. Abitavano nello stesso stabile anche il sarto di 56 anni Giovanni Cavalli ed il fratello, Odoardo, quarantaseienne, di professione sonatore.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 754.
VARESI Andrea
Andrea Varesi, fornaro di 34 anni, abitava nella casa della signora Caterina Bruni, posta in Borgo Guazzo, nella parrocchia di San Barnaba, oltre al capofamiglia, era presente la moglie Lucia, di un anno più giovane di lui ed il figlio Luigi, del quale il foglio del censimento non riporta l’età.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 754.
VARRAZZANI Felice
Nella Strada Maestra, presso la parrocchia di San Giacomo, nella casa di proprietà di D. Giulio Santelli, svolgeva la sua attività di fornaro da massaro, Felice Varrazzani di Giuseppe, di 57 anni, con la moglie Maria di un anno più vecchia, il primo figlio, Francesco di 22 anni, svolgeva la professione di mercante mentre il secondogenito Giuseppe, aveva seguito le orme paterne. Le figlie Anna di 16 anni e Giovanna di 12, completavano la famiglia. All’interno del nucleo famigliare figuravano anche diverse altre figure, come il dozinante [affittuario] calzolajo di 56 anni, Francesco Pisani, il fornaro ventunenne, Domenico Alinovi, lo scultore Antonio Setti di 36 anni ed infine il garzone Pellegrino Capiano di 22 anni.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 763.
VECCHI Antonio
In Strada Maestra, parrocchia di Santa Maria, nell’edificio comprendente casa e bottega di proprietà dello Spedale della Misericordia, erano residenti due fornari: Antonio Vecchi di 33 anni e Bassi Giuseppe di 66 anni.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 764.
VENTURA Giuseppe
Nella casa di proprietà di Gaetano Omazzi in contrada dal Castello, nella parrocchia di Sant’Uldarico, oltre alla settantaduenne, definita dal censimento di condizione: povera, abitava il nipote, Giuseppe Ventura di 52 anni, di professione fornaro.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. I, 229.
VIGNALI Vincenzo
Vincenzo Vignali era proprietario di una casa con forno in Borgo Bertano, parrocchia di Santa Maria. Lo stesso Vincenzo Vignali di Giuseppe, quarantenne, era un fornaio da massaro. Egli viveva in Borgo Bertano con la moglie Lucrezia, di 26 anni e quattro figli: Giuseppe, Dorotea, Brigida e Giuseppa, rispettivamente di 14, 8, 7, 6 anni. Da notare come i nomi delle femmine delle figlie di Vignali, si discostavano un poco da quelli che erano i nomi tradizionali con i quali si battezzava solitamente la prole in quel periodo storico.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 765.
ZANETTI Rinaldo
In Borgo Nuovo[18], nella parrocchia di San Marcellino, in una casa di proprietà dell’Ospedale degli Esposti, vive il fornaro trentenne Rinaldo Zanetti con la moglie Barbara, di 43 anni, e il figlio Luigi di 3 anni.
Archivio di Stato di Parma, Censimento Du Tillot 1765, vol. II, 796.
[1] “Zaccagni Gian Francesco (Borgo) – già Borgo Salame. Prima a sinistra di Via Dante. Termina in Borgo Angelo Mazza. Parrocchia di Sant’Alessandro. Era prima questo borgo [Zaccagni] chiamato “Salame” e sarà stato probabilmente così detto, come accaduto per altre strade, perché ivi una volta era un’osteria sotto l’insegna del salame. Ritienesi anche però che prendesse il nome dal fatto che ivi esistevano molte fabbriche di carne porcina salata e insaccata” in: Giuseppe Sitti, Parma nel nome delle sue strade, Parma, Fresching, 1929, p. 213.
[2] Cfr. Argenti e argentieri a Parma tra ’700 e ’800, a cura di Alessandra Mordacci, Parma, STEP per Fondazione Cariparma, 1997, p. 203.
[3] Oggi non più esistente, corrispondeva ad un tratto dell’attuale Via Verdi.
[4] Corrisponde all’attuale Via Nazario Sauro, intitolata nel 1917. Il suo nome deriva dall’Arte dei Calzolai che qui nel Medioevo avevano numerose botteghe. Cfr. Giuseppe Sitti, Parma nel nome delle sue strade. Parma, Fresching, 1929, p. 176.
[5] Vedi nota 5.
[6] Oggi Borgo Pietro Cocconi.
[7] Oggi non più esistente. Coincide grosso modo con l’attuale via Gorizia e prendeva nome dal fatto che vi abitassero numerosi carrettieri.
[8] Nome popolare di Borgo dei Minelli, oggi non più esistente.
[9] Oggi non più esistente, corrispondeva ad un tratto dell’attuale Via Verdi.
[10] Corrisponde all’attuale Vicolo Antini. Il suo nome deriverebbe dalla presenza di un’osteria con quel nome. Cfr. Giuseppe Sitti, Parma nel nome delle sue strade. Parma, Fresching, 1929, p. 15.
[11] Nome popolare di Vicolo dei Minelli, oggi non più esistente.
[12] Oggi non più esistente, corrispondeva ad un tratto dell’attuale Via Verdi.
[13] Vedi nota 4.
[14] Oggi Strada Luigi Carlo Farini.
[15] Oggi non più esistente, corrispondeva ad un tratto dell’attuale Via Verdi.
[16] Corrisponde all’attuale Borgo Scacchini, intitolato nel 1882 al nome dell’antica famiglia parmigiana estinta nel secolo scorso. Cfr. Giuseppe Sitti, Parma nel nome delle sue strade. Parma, Fresching, 1929, p. 176.
[17] Corrisponde all’attuale Strada Felice Cavallotti intitolata nel 1898. Il suo nome deriverebbe dall’incendio che distrusse la zona nel 1250. Cfr. Giuseppe Sitti, Parma nel nome delle sue strade. Parma, Fresching, 1929, pp. 72-73.
[18] Corrisponde all’attuale Borgo Girolamo Cantelli, intitolato nel 1886 al nome del Conte (Parma, 1815-1884) membro del Governo provvisorio in Parma e Ministro dell’Interno del Regno d’Italia. Cfr. Giuseppe Sitti, Parma nel nome delle sue strade. Parma, Fresching, 1929, pp. 45-46.